Agoaspirato ecoguidato

Cos'è l'agoaspirato ecoguidato

L’agoaspirato ecoguidato consiste nell’introdurre nel nodulo tiroideo un ago molto sottile collegato ad una siringa. (disegno 1)

Questo atto è guidato da una sonda ecografica che permette di seguire la corretta introduzione dell’ago, evitando le strutture anatomiche vicine e procedere all’aspirazione nel momento in cui la punta dell’ago si trova nel nodulo.

L’esame dura pochi secondi ed è praticamente privo di dolore, infatti non necessita di anestesia, ma solo della collaborazione assoluta da parte del paziente che viene invitato semplicemente alla massima serenità e a non ingoiare nel momento della manovra.

È un metodo diagnostico efficiente ed attendibile che permettere di definire la natura dei noduli sospetti. Deve essere considerata come una procedura chirurgica e necessita della massima sterilità, ma ha una minima invasività. Non vi sono controindicazioni assolute.

In molti casi il paziente vive l’esame come un grande sacrificio, nega la disponibilità, chiede possibilità diagnostiche alternative. In realtà la pratica dell’agoaspirato, in mani esperte, permette una corretta diagnosi e riduce la percentuale di interventi chirurgici privi di indicazione;

Quando è indicato

L’agoaspirato è raccomandato in caso di lesione al di sopra del centimetro, in particolare in caso di nodulo ipoecogeno, a margini sfumati, con microcalcificazioni interne, riccamente vascolarizzato. In caso di noduli multipli, le caratteristiche dei singoli noduli faranno o meno l’indicazione. In caso di noduli con caratteristiche simili si preferisce il nodulo dalle dimensioni più grandi.

L’agoaspirato è giustificato in caso di familiarità positiva per carcinoma, storia di terapia radiante esterna in età adolescenziale, esposizione a radiazioni ionizzanti, pregressa emitiroidectomia per carcinoma papillare.

Nel caso di lesioni solido-cistiche con componente cistica predominante (>50%) l’agoaspirato è indicato sulla componente solida specialmente nella sede vascolarizzata; il drenaggio della cisti può essere eseguito nei pazienti sintomatici.

Tecnica dell’agoaspirato

L’esame non richiede particolari preparazioni. Il paziente si dispone disteso con collo iperesteso mediante rialzo posto sotto le scapole o all’apice delle spalle. Lo studio ecografico permette di individuare la o le formazioni nodulari con caratteristiche tali da indicare il prelievo.

Previa accurata disinfezione cutanea, sotto guida ecografica, si procede ad agoaspirato ecoguidato della/e formazione/i nodulare/i. Controllato il buon posizionamento dell’ago all’interno del nodulo, si procede alla cauta aspirazione variando l’angolo di entrata in manovre successive al fine di sondare il maggior volume possibile. Il materiale raccolto viene strisciato su vetrini, fissato ed inviato per l’esame citologico. In caso di formazioni cistiche, a contenuto liquido, il materiale liquido deve comunque essere raccolto per l’esame.

Al termine della procedura si applica una medicazione compressiva per qualche minuto. Il controllo ecografico della sede di aspirazione evidenzia il buon esito della procedura. Il paziente assumerà antidolorifici in caso, raro, di dolore.

Diagnosi citologica

Dalla valutazione citologica si avrà una diagnosi di natura della lesione. Lo specialista curante indicherà la terapia più appropriata.
Storicamente la valutazione citologica del campione aspirato viene classificata in 5 categorie secondo la classificazione proposta dalla BTA (british thyroid assoaciation) e successive modifiche:

agoaspirato esame

Thy1: non diagnostico (in questo caso è raccomandata la ripetizione dell’esame a breve distanza)
Thy2: non neoplastico (nodulo benigno)
Thy3: lesione follicolare, sospetta neoplasia follicolare, lesione di natura indeterminata. (in questo caso è necessaria un’attenta valutazione complessiva della ghiandola, la uni o plurinodularità, la funzionalità tiroidea, la presenza di tiroidite. Ai fini della diagnosi è necessario l’intervento chirurgico)
Thy4: sospetto per neoplasia maligna (intervento chirurgico)
Thy5: diagnostico per neoplasia maligna (intervento chirurgico)