Chirurgia della Tiroide

Curare la tiroide

Il ruolo della chirurgia è centrale quando siamo di fronte ad un’indicazione di intervento di tiroidectomia.

In caso di patologia benigna, nel corso degli anni, si è passati dalla nodulectomia (asportazione del singolo nodulo), alla lobectomia (asportazione della metà della ghiandola), alla tiroidectomia subtotale (asportazione quasi totale, con piccoli residui), alla tiroidectomia totale (asportazione dell’intera ghiandola).

In caso di patologia maligna l’indicazione è sempre quella di asportare l’intera ghiandola ed eventualmente i linfonodi prossimi. In caso di tumore confinato nella ghiandola, l’asportazione completa, in assenza di residui e segni di malattia a distanza, garantisce la guarigione.

Attualmente l’indicazione prevalente, sia in caso di malattia benigna che maligna, è la tiroidectomia totale, tranne rari e selezionati casi. Questo perché diversi studi scientifici hanno evidenziato una grande percentuale di recidiva della malattia sul residuo tiroideo, poi perchè in caso di asportazione parziale è necessario un trattamento farmacologico e i residui tiroidei necessitano di controlli seriati nel tempo.

L’avvento della tecnica mini invasiva e video assistita ha determinato al pari della efficacia terapeutica un migliore risultato estetico. L’intervento chirurgico non necessita di particolari precauzioni o preparazioni, è solo richiesto un buon equilibrio ormonale tiroideo. In caso di ipertiroidismo, il paziente può essere sottoposto ad intervento solo quando il dosaggio ormonale è nei limiti della norma.
Il post-operatorio è limitato a 2 o 3 giorni.

Le possibili complicanze della chirurgia tiroidea

Le possibili complicanze possono essere di natura generica, legate cioè a qualsiasi tipo di intervento chirurgico come l’emorragia, l’infezione; e possono essere complicanze specifiche, legate cioè alla chirurgia tiroidea.

1. Ipocalcemia

L’ipocalcemia, o abbassamento della concentrazione del calcio nel sangue, può essere transitoria o definitiva e si verifica per alterazione del funzionamento delle paratiroidi, piccole ghiandole adese alla tiroide, regolatrici del metabolismo del calcio, per asportazione o per stress chirurgico. L’ipocalcemia viene trattata con integrazione di calcio e vitamina d.

2. Abbassamento del tono della voce

L’abbassamento del tono della voce, temporaneo o definitivo si verifica in seguito a lesione del nervo ricorrente.

I nervi ricorrenti, sono chiamati così perché nel loro percorso scendono prima nel torace e da qui risalgono o ricorrono nel collo innervando i muscoli delle corde vocali, deputati alla fonazione. In caso di lesione il paziente viene avviato ad un percorso foniatrico riabilitativo. Le lesioni definitive sono rare.